venerdì 27 febbraio 2009

Etimologie

Con la mia psichiatra si stava cercando di capire come mai mi eccito così tanto a correr dietro le donne nudo e con una motosega, quando di punto in bianco mi fa notare che il mio vocabolario si compone di 235 parole. La sua osservazione si completa determinandone pure la specie: 126 tra parolacce, bestemmie ed imprecazioni, 42 suoni gutturali onomatopeici e 11 parole inesistenti.

Colpito da ciò prima sfanculizzo pesantmente la mia psichiatra, poi mi incupisco, infine lascio che le mie mani, ormai lord di sangue, la smettano di muoversi involontariamente.

Quindi mi reco in Feltrinelli, e dopo aver assodato che non vi si trovano numeri arretrati di Corna Vissute mi compro un bel dizionario, ma solo dopo aver espresso il mio disappunto per quel che riguarda il punto precedente.

Scopro che sul dizionario sono riportate molte delle mie parolacce preferite, ma con gran sorpresa scopro altresì che nulla sfugge al mutare dei tempi, mode o non mode. Vi riporto qui di seguito la scannerizzazione della pagina in questione:

Quindi fissato sarebbe colui il quale si autodetermina come tale, ovvero una condizione che si estrinseca in un'affermazione essenziale filosoficamente rilevante, molto simile al tanto celebrato cogito ergo sum.

Ma la domanda è: realmente un fissato è tale solo nel momento stesso in cui egli stesso si auto-nomina, ponendo il suo essere in virtù della funzione nominale della parola? è possibile questa funzione del logos anche in terza persona (lui è un fissato)? si può sapere che minchia sto scrivendo???!?

Forse il sunto del discorso è che i due kebab + redbull che ho mangiato pranzo poi tanto bene non fanno.... forse anche perchè la redbull l'ho bevuta prima di gettarmi da un aereo senza paracadute.

Meditate gente, meditate...

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