venerdì 12 giugno 2009

Paura e delirio a Milano

Di solito non si fanno resoconti delle uscite serali. Ma ieri sera Ska era preso talmente male che si necessita un bel resoconto di quelli che gli piacciono tanto per riesumare il suo orgoglio di fissato irrimediabilmente ferito.

Appuntamento in cicloffa. Arriva Ray con catena saltata, arriva Ska con telaio supplementare a tracolla, arriva il Suino con millemila ore di ritardo.

Un paio di lavoretti di ordinanza, kebab tappabuchi e poi via in direzione Statale, dove il Cimetta ci attende particolarmente indurito dalla situazione tesa: serve rinforzo numerico perchè la Polizia è già schierata in tenuta anti-sommossa.

Messanger bags (che fanno tanto cool) caricate a bottiglie di vino e si parte, perdendoci Ray per strada circa 600 volte. Tutti ancora si chiedono perchè non sia venuto con la biga da corsa. Lucarelli ne farà sicuramente una puntata circa questo mistero italiano.

Arrivati in Statale si scopre che il Cimetta è in serata: brillante, spigliato, bello che lanciato. Prima fase di avvinazzamento + cazzeggio libero e poi ci si dirige in Critical Mass. Si sfila davanti ai cellulari e ai poliziotti. Il Cima, preso sempre meglio, li saluta promettendo di tornare "con gli amici". Un monito da tenere bene a mente.

E qui capita il fattaccio: l'aria è frizzante, si comincia a spingere sui pedali. Ska vuole riprendere il Cima già in volata tagliando piazza del Duomo, ma un gavanello in mezzo alla strada lo vede sopraggiungere e comincia a correre senza motivo tagliando tutta la via libera. Questione di frazioni di secondi, Ska si gira per vedere se ha strada ma valuta male la manovra. Non c'è skid che tenga, zero spazio di frenata: il brakeless in questi casi non perdona. Pochi metri dietro lo vediamo volare di brutto e già pensiamo al peggio.

Il nostro eroe si rialza, tesissimo, e manco si incazza. Giustamente non può far altro che incassare il colpo: alla fine era lui quello senza freni e lanciato a tutta velocità. Ma qualcosa dentro il nostro pregiatissimo si incrina: è l'orgoglio fisso irrimediabilmente ferito per non esser stato in grado di gestire la situazione di pericolo.

In CM becchiamo Carlo e il metallaro, ma Ska si imbruttisce sempre di più. Lo aiutiamo a risistemare la biga tutta sghemba per il botto, momenti di panico per un avventato scambio di biciclette in fase di avvio della Critical ed infine partenza regolare anche per noi, come al solito dal fondo.

E qui scatta la magia: la dRIM tIM Sticazzi & Co. prende in mano la situazione, risaliamo fino alla testa della Massa e, capeggiati di prepotenza da un Cimetta ormai galvanizzato a mille e spalleggiato da uno Ska apparentemente rinato a nuova vita, irrompiamo in Statale. L'ingresso è trionfale, la folla non appena vede arrivare l'onda anomala su due ruote capisce cosa sta per accadere ed esplode di gioia, applaudendo festosa le centinaia di ciclisti che intasano completamente la via spaesando le forze dell'ordine.

La leggenda vuole che il vicecomandante Mastro Cimetta, in un delirio di onnipotenza, abbia urlato: "ecco, sono tornato con i miei amici!". Alcuni dicono addirittura che brandisse un bottiglione di rosso e fumasse una pipa ricavata da un albero intero carica di cimette, e altri che fosse talmente bello e fiero che una dozzina di pulzelle ne sono rimaste incinte sul momento. Ma, avvertiamo, le fonti a riguardo non sono certe nè verificabili

La Massa sfila, e continua lungo il suo percorso: non può fermarsi perchè c'è ancora tanto traffico da creare, quindi dopo aver dato appoggio alla Statale riprende la sua marcia.

La gente quando torna la bella stagione è veramente tanta in CM. Per di più ieri il tasso alcoolico semovente, tra birre e vino, era davvero scoppiettante: la gente ha cominciato a cadere in maniera sistematica. La cosa non rasserena Ska che torna buio e si rifugia in un inesorabile e logorroico racconto della caduta a chiunque gli capiti vicino.

Rischiamo pure noi: un tipo e una tipa in piena fase birra si scontrano senza motivo. Io e il Suino siamo subito alle spalle, io evito, ma lui accusa il colpo sul cerchione posteriore.

Un pazzo in moto ad un certo punto sclera di brutto, intrappolato tra le bici cerca in tutti i modi di farsi strada con la violenza e le bestemmie. La Massa si chiude a falange: quando è troppo è troppo. Però lui cerca prima di tirar sotto un ciclista e poi si da alla fuga con il favore dello scompiglio creatosi. A nulla è servito inseguirlo: troppo veloce lo psicopatico...

Si continua, fino all'immancabile carosello festoso in Galleria.

La serata finisce poi di nuovo in Statale, ma i nostri eroi ormai sono stanchi: si cerca di far ripigliare Ska con discorsi triviali, gag e vino rosso. Poi il ritorno a casa, con il consueto allungo su Viale Venezia e Corso Buenos Aires.

Stanotte si è dormito veramente di gusto.

2 commenti:

  1. uhauah il giurista gioca con le parole, amico mio, la logorria è uno stato mentale...

    bell'uscita, ne aspetto altre.

    potere alla parola.

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  2. mah, sarà che solitamente durante la giornata praticamente non apro bocca... in qualche modo dovrò pur sfogarmi ;)

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